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domenica 3 settembre 2023

Maltempo, Vino: nessun intervento dopo il precedente disastro by LO SPECCHIO di Sesto San Giovanni

 



Maltempo, Vino: nessun intervento dopo il precedente disastro

Paolo Vino

“La recente ondata di maltempo ha causato danni ingenti alla nostra comunità locale: in momenti come questi ci aspettiamo un’azione tempestiva e incisiva da parte delle autorità locali e in particolare del Sindaco Di Stefano, nonché un’intelligente azione di gestione preventiva che, tuttavia, per questa volta come per tutte le volte precedenti, è mancata”. Così il segretario delle liste dei Giovani Sestesi e della Lista Popolare, Paolo Vino, sulla gestione della emergenza maltempo, a suo avviso inadeguata. “I cittadini di Sesto San Giovanni – aggiunge – si ritrovano ad oggi a fronteggiare le conseguenze di un maltempo straordinario, conseguenze che potevano essere gestite in anticipo, e limitatamente azzerate, per mezzo di risposte concrete e azioni di supporto preventivo che tuttavia non sono arrivate e non sono state poste in essere. I sestesi si trovano dunque a fronteggiare per l’ennesima volta una situazione straordinaria che da tempo ormai sta abituando a diventare ordinaria. Allora ci chiediamo: forse pensare al bene dei cittadini era un impegno troppo dispendioso di tempo in periodo di ferie?” cosi tuona Paolo Vino contro l’operato, o meglio dire, il mancato operato della giunta comunale di Sesto San Giovanni”. E ancora: “Riteniamo che sia giunto il momento che qualcuno si assuma la responsabilità delle proprie azioni, o per meglio dire, dell’assenza di azioni, che hanno portato alla situazione attuale. Qualcuno dovrebbe optare per le dimissioni per incompetenza e incapacità. Poca manutenzione, nessun intervento dopo il precedente disastro se non pianificazione di ferie e vacanze. Sono stato educato a ritmo di “prima il dovere e poi il piacere”, soprattutto quando si tratta di un bene comune a tanti. Dimissioni, tutti a casa.” conclude Vino. “Sesto San Giovanni merita un’amministrazione che sia pronta e in grado di proteggere e servire i suoi cittadini in momenti di difficoltà. Non possiamo permettere che la malgestione del territorio e l’inerzia amministrativa mettano a repentaglio la sicurezza e il benessere delle nostre comunità”, conclude Paolo Vino.

mercoledì 6 aprile 2022

PAOLO VINO / DICHIARAZIONE BEPPE SALA “Quella di Sala è una visione distorta e pericolosa. Si capisce perché i Milanesi disertino le urne!”

 


PAOLO VINO / DICHIARAZIONE BEPPE SALA

“Quella di Sala è una visione distorta e pericolosa. Si capisce perché i Milanesi disertino le urne!”

 

“Ho letto la dichiarazione di Beppe Sala, Sindaco di Milano, nella quale si rammarica che alle prossime elezioni nella mia Città non concorra nessun personaggio ‘famoso’, cosa che sminuisce il valore delle consultazioni stesse.

E’ una dichiarazione agghiacciante, figlia di una visione distorta e pericolosa che intende la politica come un reality show modello ‘Isola dei Famosi’, appunto, e non un processo democratico di Popolo. Si capisce perché poi i Milanesi non vadano a votare, come successo nell’ultima elezione dello stesso Sala, dove si è toccato il punto più basso della partecipazione nella storia della Milano repubblicana. Sala sarà anche famoso e star di qualche salotto meneghino ma, a conti fatti, non rappresenta che poco più di un quinto dei suoi Concittadini. Fossi in lui, farei meno passerella e più riflessioni.”

Commenta così Paolo Vino, candidato sindaco civico indipendente, le dichiarazioni di Beppe Sala sulle prossime elezioni a Sesto San Giovanni, e aggiunge: “io non sono certo ‘famoso’ come intende Sala, ma sono più di vent’anni che sono impegnato per la mia Città, sia sul fronte associativo che su quello politico e sono un rappresentante popolare regolarmente eletto, e tanto basta a darmi il diritto/dovere di propormi con responsabilità e trasparenza per il governo cittadino, senza essere mai passato dalle selezioni di ‘X-Factor’, a dispetto di quello che pensa Sala. E questo vale anche per gli altri candidati. Farebbe bene Sala, invece che fare dichiarazioni su Sesto, ad impegnarsi molto di più per far funzionare la Città Metropolitana che, purtroppo per legge presiede, e che in questi anni ha assolutamente snobbato e disertato, danneggiando anche Sesto stessa che dell’Area Metropolitana è una delle chiavi di volta.

E conclude: “Quando Carlo Tognoli, a cui da sempre mi ispiro, divenne Sindaco di Milano nel 1976, era tutt’altro che un personaggio da ‘red carpet’, era ‘solo’ un militante socialista e un amministratore pubblico che con il suo impegno, la sua capacità e la sua intelligenza ha segnato la storia della Città e non solo, diventando il Primo cittadino più amato dal dopoguerra in poi. Quella è la ‘fama’ a cui ambire, ben lontana da quella da avanspettacolo paventata da Sala. Mi dispiace per l’amico Foggetta che di Sala dovrà, diciamo, subire il sostegno”.

domenica 3 aprile 2022

SESTO SAN GIOVANNI: PAOLO VINO / CANDIDATURA A SINDACO


“Mi candido a Sindaco per una Sesto davvero dei Cittadini e che archivi il fallimento del sistema dei partiti”

 

“No, avanti così proprio non si può andare. La realtà che Sesto e i Sestesi stanno vivendo non è accettabile, va invertita radicalmente la rotta. Se prima abbiamo vissuto un costante declino e una sempre più ampia marginalizzazione della Città, negli ultimi anni abbiamo subito un vero e proprio tracollo del livello sociale, economico, culturale e democratico dovuto alla peggior gestione amministrativa della nostra storia. Per questo, sollecitato da tante e tanti Cittadini e realtà sociali e economiche che soffrono e non si sentono rappresentate dal sistema tradizionale dei partiti, ho deciso di presentare la mia candidatura a Sindaco di Sesto in vista delle prossime elezioni del 12 giugno. Con me saranno due liste, quella civica dei ‘Giovani Sestesi’ e una ‘Lista Popolare’ aperta e trasversale a tanti settori e personalità sestesi.”

Motiva così Paolo Vino, capogruppo in Comune dei Giovani Sestesi, la sua scelta di candidarsi come Sindaco di Sesto San Giovanni. E aggiunge: “Io sono indipendente dai partiti, da tutti i partiti, ma sono impegnato politicamente, da sempre. Perché politica significa stabilire le regole della convivenza e della vita di una Comunità, significa dare rappresentanza e voce a tutti, rispettando le differenze, le minoranze e trovando, insieme e sempre, la soluzione migliore. A Sesto non ha fallito la politica, hanno fallito i partiti che, da troppo tempo, la politica nel suo vero significato non la pensano e non la fanno!

Parliamoci chiaro: se a Sesto ancora reggono livelli di socialità e garanzie sociali lo si deve più ai Sestesi e al loro senso di Comunità e al loro straordinario tessuto associativo, sociale, economico, culturale e sportivo, che non a chi ha avuto il compito di governare. Così come, se ancora reggono livelli di amministrazione e gestione pubblica, lo si deve alla qualità di chi lavora nella ‘macchina comunale’ e non alle giunte che si sono succedute. E’ da qui che occorre ripartire per ricostruire una Sesto davvero all’altezza della sua storia e delle sue tradizioni.”

E conclude: “Possiamo dare vita ad una nuova stagione di Unità democratica e municipale, dove i cittadini si riappropriano in prima persona della politica, attraverso la partecipazione e l’impegno diretto, individuale e associativo. Dove intorno al nuovo governo cittadino si raccolgano le forze e le personalità migliori, che nella nostra Costituzione hanno il loro punto di riferimento”.




 

giovedì 31 marzo 2022

SENZA VERGOGNA!

 

SENZA VERGOGNA!

Ieri sera si è consumata la pagina più nera della storia del Consiglio Comunale di Sesto San Giovanni.

Come avevamo preannunciato, si è svolto un presidio di tutte le opposizioni cittadine sotto il palazzetto comunale, appena prima del Consiglio, per manifestare contro le restrizioni alla democrazia cittadina, condannate ufficialmente anche dal Prefetto.

Secondo quanto programmato dal Presidente del Consiglio Giovanni Fiorino, la prima parte del Consiglio Comunale, avrebbe visto la relazione sulle delibere al voto da parte del Sindaco e degli Assessori, per una durata stimata tra gli 80 e i 160 minuti. A seguito della relazione, ci sarebbe stata la discussione dei Gruppi Consiliari per un tempo massimo di 10 minuti a gruppo per 16 delibere (circa 37,5 secondi a delibera).

Ma le cose sono andate in un modo molto diverso!

Il Sindaco, strumentalmente e furbescamente, ha rinunciato alla sua relazione, privando in questo modo i cittadini all’ascolto di informazioni fondamentali sull’andamento della città e su come vengono spesi i nostri soldi, al solo scopo di far chiudere la discussione il prima possibile, senza lasciarci neanche il tempo di fare le scale. Nessuno dei Consiglieri di maggioranza aveva alcunché da dire sulle 16 delibere al voto, e il presidente ha chiuso la discussione alle 20:05 e 20 secondi.

Hanno ottenuto ciò che desideravano: votare il bilancio senza che i consiglieri di opposizione potessero evidenziare tutti i difetti del loro operato in aula.

Abbiamo anche provato a fermarli con il regolamento, che prevedeva la convocazione del Consiglio Comunale solo 10 giorni dopo la trasmissione di tutti i documenti. E alcuni documenti sono arrivati solo tre ore prima del Consiglio!

La fiera dell’assurdo: il Prefetto chiedeva il ripristino della democrazia cittadina, e la maggioranza ha cancellato, con dei mezzucci, ogni confronto nelle sedi istituzionali!

Questo uso padronale delle istituzioni dimostra una assoluta debolezza politica e una viscerale paura di confrontarsi con la città.

Senza vergogna!

 

 

Gruppo Misto capogruppo Mari Pagani

Lista Civica Giovani Sestesi capogruppo Paolo Vino

Movimento 5S capogruppo Daniele Tromboni

Loris Galante

Partito Democratico Capogruppo Nicola Lombardo

Loredana Pastorino

Monica Chittò

Umberto Leo

giovedì 24 marzo 2022

TUTTE LE OPPOSIZIONI SCRIVO AL PREFETTO

 

COMUNICATO STAMPA

 

 

Ieri, Mercoledì 23 marzo, tutti i gruppi consiliari di opposizione hanno scritto al Prefetto di Milano per segnalare nuovamente l’anomalia di un Consiglio Comunale sul Bilancio con tempi di discussione che rasentano il ridicolo e non permettono all’opposizione di poter entrare nel merito delle questioni amministrative per esercitare il mandato e la funzione di controllo che i cittadini hanno loro affidato con il voto.

La richiesta al Prefetto è quella di intervenire prontamente a ripristinare il confronto democratico. Questo il corpo della richiesta “Il tempo per gli interventi, diversamente da quanto previsto nel Regolamento di Funzionamento del Consiglio Comunale (che prevede un tempo di 10 minuti a consigliere, oltre 10 minuti aggiuntivi per ogni gruppo consiliare, per ogni delibera), sarà ancora contingentato in 10 minuti complessivi per gruppo, per discutere unitariamente tutte le 16 le delibere. L’unico compromesso che il Presidente ha dichiarato di concedere è stato 1 minuto a delibera per la dichiarazione di voto (a fronte dei 2 minuti previsti da Regolamento).

Considerato che il decreto “mille proroghe” ha prorogato al 31/05/2022 il termine di approvazione dei bilanci da parte degli enti locali, non ci spieghiamo quale sia la necessità di indire un consiglio il 30/03/ 2022, di mettere all’ordine del giorno 16 delibere eterogenee e pretendere che il Consiglio deliberi “il prima possibile comprimendo ulteriormente il confronto politico, già fortemente ridotto dalle modifiche di questi ultimi anni al Regolamento.

Si tenga inoltre conto del fatto che il Sindaco, invece, disporrà di circa 80 minuti per la sua relazione e che tale sproporzione è stata avallata dal Presidente del Consiglio Comunale, con umiliazione del ruolo e della funzione dei Consiglieri Comunali. Tutto ciò sarebbe motivato dal perdurare dello stato di emergenza legato alla pandemia, che cesserà solo il giorno successivo, 31/03/2022”

 

Il Consiglio Comunale è l’organo cittadino più importante della città e non possiamo accettare che sia svilito in questo modo lo spazio democratico di rappresentanza di tutta la cittadinanza.

 

 

Mari Pagani

Gruppo Misto

Chiara Floridi

Lista Sesto al Primo Posto

Nicola Lombardo

Partito Democratico

Daniele Tromboni

Movimento 5s

Paolo Vino

Lista Civica Giovani Sestesi

martedì 25 gennaio 2022

LA PROPAGANDA SPICCIA DI UN'AMMINISTRAZIONE AL CAPOLINEA

 


La propaganda spiccia di un'amministrazione al capolinea

 

In queste settimane assistiamo alla potatura impazzita di molte piante per le strade di Sesto San Giovanni. Una normale manutenzione fatta passare per qualcosa di eccezionale.

Forse perché chi amministrava prima, potava poco o niente?  Suvvia, siamo seri! Evitiamo di essere ridicoli con queste continue comparazioni che non hanno senso. Si amministra e si è giudicati per ciò che si fa e per il modo in cui lo si fa. La  differenza la fa programmazione che è cosa diversa da ciò che sta succedendo. Oggi, questa esibizione sembra più frutto della classica strategia  pre-elettorale che di una sana e seria programmazione.

Ordinaria amministrazione, non dimentichiamolo, solo di questo si tratta. Altrimenti la Politica di facciata come quella che da ormai quattro anni stiamo subendo a Sesto San Giovanni diventa la normalità dell'amministrare.  Non è così.

Dopo essere stato eletto, ogni sindaco, di qualsiasi schieramento, pronuncia la solita e retorica frase fatta “sarò il sindaco di tutti e non solo della mia parte politica”.

Mai bugia più grande fu pronunciata e comunque certo queste parole non si addicono all’attuale sindaco Roberto Di Stefano. I suoi atti politici lo dimostrano: evidentemente non è stato e non è il sindaco di tutti. Certamente non lo è più della coalizione che al ballottaggio gli ha consentito di vincere, e forse non lo è nemmeno di una parte dei sestesi che avevano creduto in lui. Uomo divisivo, "virtù (sic) dei deboli", il primo atto che ha compiuto è stato quello di sfrattare  le storiche associazioni dalle loro sedi, compresa Emergency che oggi maldestramente tenta di celebrare.

Non si è vergognato di concedere Spazio Arte (negata all'Anpi) ai nazifascisti di Casapound per una iniziativa pubblica. Ha fatto spallucce sulla richiesta della cittadinanza onoraria alla Senatrice Liliana Segre, in una città come Sesto che ha lasciato nei campi di sterminio centinaia di suoi cittadini vittime del nazifascismo. Ha ridotto le celebrazioni del 25 aprile ad un rituale burocratico, ha tagliato i finanziamenti e ha perfino deciso di non deporre più le corone presso le lapidi che ricordano i nostri martiri.

Come se non bastasse, ha svenduto il  patrimonio pubblico e ha regalato spazi (villa Puricelli Guerra) per pochi centesimi ad aziende come Aler. Non ultimo perché si potrebbe andare avanti in un elenco infinito, ha sottoscritto una convenzione per moltissimi anni con privati per ristrutturare la piscina scoperta Camen Longo senza nessun introito per il Comune, senza  alcuna voce in capitolo sulle modalità di gestione, sui costi per accedere.

Collaborare con i privati non solo è fattibile ma è sempre auspicabile. Ma bisogna saperlo fare nell’interesse della collettività, senza regalare per moltissimi anni la gestione incontrollata del patrimonio e dei servizi. Qualche suo fante senza scarpe (stile soldati di Mussolini in Grecia), difende l'operato del sindaco, affermando che, in fin dei conti, questi privati si accollano la ristrutturazione. Vero, in cambio di una estrema libertà nella gestione del patrimonio pubblico, senza alcun controllo. Chi amministra e gestisce il patrimonio pubblico non deve dimenticare che  sempre - e dico sempre - la tutela dello stesso ai fini strutturali, dei servizi e della consistenza economica deve prevalere su ogni altra cosa. Pertanto il compito è quello di unire la riqualificazione di strutture o di pezzi di  città, ad un interesse durevole, consistente  e senza distrarlo dal patrimonio in possesso. Bisogna evitare di fare regali, chiunque sia l'interlocutore. Che sia un privato o un'associazione farlocca poco cambia.

Nessuno può permettersi di fare regalie ad associazioni o gruppi che non riescono a stare in piedi con le loro gambe gravando sui cittadini. Il compito di una buona amministrazione è quello di lavorare affinché le associazioni non muoiano, promuovendo politiche attive di agevolazioni e di sostegno in base alla caratura sociale e culturale che esprimono.  Una buona amministrazione dovrebbe lavorare affinché le associazioni raccolgano le sinergie e uniscano le forze e insieme diventino un punto di riferimento per la città anche nell'articolazione di servizi. Questa si chiama politica!

Ora c'è la straordinaria opportunità  del PNRR, che non va dispersa in interventi estemporanei, senza finalità dediti soprattutto alla propaganda elettorale. Una amministrazione seria dovrebbe coinvolgere la città intera nelle sue articolazioni politiche, sociali, culturali, imprenditoriali, sindacali per stilare un programma strutturale.

Il Consiglio Comunale, ridotto da questa a maggioranza e dal  Presidente Fiorino ad una succursale della giunta, senza potere (umiliando il ruolo degli eletti) dovrebbe essere il luogo primario della discussione, elaborazione e gestione dei programmi. IL PNRR deve servire alla città e non alla propaganda spiccia della maggioranza. Noi non ci facciamo ammaliare e condizionare dai post propagandistici del sindaco e degli assessori, ormai ripetitivi e noiosi: ribatteremo punto su punto ai comunicati non veritieri, saremo in mezzo alla gente a costruire proposte fattibili e necessarie alla città. Continueremo ad essere  vigili nel  rintuzzare la politica sciagurata di questa maggioranza, che tanti danni ha recato e sta recando a Sesto.

Lanciamo una sfida alla destra e un appello a tutte le forze politiche sociali, ai cittadini scontenti, alle realtà associative per non disperdere le forze e unirsi per far calare il sipario su questa dannosa amministrazione.  Solo così potremo sperare di avere una Sesto San Giovanni nuova, operosa, accogliente, pluralista. Una città che guarda al futuro rispettando il suo passato.

 

Paolo Vino

domenica 10 ottobre 2021

COMMISSIONE DI CONTROLLO: STATO, MANUTENZIONI, PROGRAMMAZIONI DEL VERDE PUBBLICO.

COMMISSIONE DI CONTROLLO: STATO, MANUTENZIONI, PROGRAMMAZIONI DEL VERDE PUBBLICO.


Un nuovo appuntamento per la commissione di controllo delle linee programmate del Sindaco è fissato per martedì 12 ottobre 2021 alle ore 18,30 in la sala consigliare.

IL tema all’ordine del giorno molto sentito dalla cittadinanza, riguarda: il verde pubblico, la sua manutenzione, il suo stato e la programmazione di gestione.

Un tema quello del verde pubblico che si aggiunge al lavoro già svolto dal suo insediamento della commissione guidata dal presidente Paolo Vino della Lista Civica Giovani Sestesi.

Oltre ai consiglieri membri della commissione, il Presidente Vino ha voluto al tavolo per dare le relative risposte l’assessore A. Magro e i tecnici degli uffici.

Da molti mesi per non dire anni, in città, sui social e sulla stampa, si parla di verde pubblico, aiuole, giardini e tagli di alberi e la seduta di martedì dice il Presidente Vino sarà l’occasione per fare il punto della situazione e comprendere quali sono i dubbi, le scelte e l’organizzazione della gestione del verde.

Si ricorda che alla commissione sarà possibile partecipare da remoto all’indirizzo:  https://global.gotomeeting.com/join/221175461

sabato 18 settembre 2021

SESTO NON E' LA CITTA' DELLO SPORT, MA DELL'INCAPACITA'

SESTO NON E' LA CITTA' DELLO SPORT, MA DELL'INCAPACITA'

 

Giovani Sestesi: “Altro che medaglie d’oro, questa Giunta merita il cucchiaio di legno”

 


Sesto nel 2022 sarà città europea dello Sport ma l’amministrazione di centrodestra alla guida della città, ancora una volta dimostra di non avere a cuore lo sport cittadino.

Proprio in questi giorni nei quali le associazioni storiche celebrano la Festa dello Sport in città apprendiamo che la Giunta del sindaco Di Stefano non ha preso parte al bando nazionale per lo Sport e Periferie che ha assegnato 140 milioni di euro per rinnovare gli impianti sportivi.

Comuni vicini hanno ricevuto ingenti somme. Ad esempio Bresso ha ricevuto 700 mila euro per finanziare progetti di riqualificazione degli impianti.

 

Questo bando avrebbe consentito di dare una risposta alle attese di centinaia di sportivi che frequentano il campo Dordoni per l'atletica leggera, un centro sortivo che necessita di ammodernamento, ma soprattutto ha bisogno di un progetto sostenibile per promuovere l'atletica leggera che il sindaco ha minacciato più volte di sfrattare.

 

“Siamo nell'anno dell'atletica leggera grazie alle tante medaglie vinte dagli atleti italiani alle Olimpiadi – afferma Paolo Vino, dei Giovani Sestesi – Molti di questi atleti si sono allenati a Sesto, il direttore tecnico di questa nazionale è un allenatore di Sesto. La pista oggi è piena di bambini ansiosi di praticare questo sport. Invece il Sindaco ha tentato per tre anni di sfrattare l'atletica leggera per svendere anche questo impianto a qualche società che vuole fare dello sport un business privo di umanità e di valore sociale. Di Stefano lamenta che il Dordoni non fornisce soldi al Comune: ma non ha mai capito che lo sport è un presidio sociale, soprattutto in un'epoca come questa. Se questo sindaco avesse avuto capacità, avrebbe chiesto i soldi allo Stato con il bando nazionale. La richiesta spettava proprio all'assessorato che lui dirige, in quanto assessore allo Sport, ma non è mai partita perché evidentemente Di Stefano è troppo impegnato a fare selfie. Il paradosso è che riuscito anche a farsi un selfie per complimentarsi per le medaglie vinte dagli atleti italiani, quando vorrebbe sfrattare i loro colleghi”.

Sesto nel 2022 sarà Città dello Sport, ma forse i commissari che l'hanno selezionata non hanno ben valutato ciò che sta accadendo in città. L'unica cosa che rimarrà della gestione sportiva di Roberto Di Stefano sono le piscine “regalate” a operatori economici che le stanno trasformando in luoghi per soli ricchi. Difficile fare peggio.


domenica 5 luglio 2020

SESTO PIANGE FIORENZA BASSOLI. IL RICORDO DELLA LISTA CIVICA DEI GIOVANI SESTESI


SESTO SAN GIOVANNI PIANGE FIORENZA BASSOLI

COMUNICATO STAMPA
 
Ci ha lasciato Fiorenza Bassoli, primo sindaco donna di Sesto San Giovanni e successivamente consigliere regionale, e Senatrice della Repubblica. Al figlio Yuri e alla famiglia tutta le nostre più sentite condoglianza.
Con Lei scompare un pezzo importante della storia della città. Fiorenza è stata un ottimo sindaco, coraggiosa e sempre in prima linea nel difendere gli interessi della sua comunità.

Qualsiasi ruolo abbia occupato, non le ha impedito di mantenere stretti i legami con la città che amava e che ha servito con grande abnegazione. Ha affrontato con forza e determinazione periodi difficili per Sesto, e l'ha fatto sempre con grande capacità politica e con straordinaria lucidità.
Con noi della Lista Civica Giovani Sestesi, ha sempre avuto un rapporto particolare di attenzione e collaborazione soprattutto dopo l’incarico ricevuto di Coordinatrice del comitato scientifico per la Città della Salute e della Ricerca.
Tanti i confronti, spesso duri, aspri, ma seri e di grande rispetto, dice il segretario Paolo Vino ma fortemente e fermamente uniti nei valori che rappresentano la nostra città. E' stata un punto di riferimento, pur mantenendo fermo e deciso il suo convinto impegno nel partito in cui militava.
Fiorenza ha sempre anteposto il bene della città ad una visione miope e settaria. Alla propaganda sterile, ai selfie, allo scontro ha sempre preferito il confronto fatto di contenuti e proposte. Era straordinariamente capace.
Agli incontri, alle riunioni si preparava sempre con estrema cura. Ha affrontato con coraggio e grande fierezza una lunga e tenace lotta contro la malattia.
Fino all'ultimo, ha lavorato con forza e passione per Sesto, per il suo futuro che guardava con interesse e fiducia.
Ciao Fiorenza, a nome di tutto il Direttivo, degli iscritti della Lista Civica Giovani Sestesi ti voglio salutare ancora una volta ringraziandoti per tutto quello che hai fatto.


Paolo Vino
Segretario Politico Lista Civica Giovani Sestesi