martedì 22 maggio 2018

LE VIGNETTE DELLA VERGOGNA



Comunicato Stampa



A Monica Chittò e Roberta Perego la solidarietà di tutto il Direttivo e iscritti della Lista Civica Giovani Sestesi.

La vicenda delle vignette offensive e sessiste contro l'ex sindaco Monica Chittò e l'ex assessore Roberta Perego, rappresenta nel modo più triste e preoccupante lo sfascio etico in cui il sindaco Di Stefano e la sua maggioranza di centrodestra stanno trascinando Sesto San Giovanni.

Ci incontriamo sempre più di frequente con frasi offensive e affermazioni strampalate pronunciate dal sindaco, dai suoi assessori e dal suo entourage che non fanno altro che infangare Sesto San Giovanni e i suoi cittadini.

Le vignette offensive, prodotte da qualcuno che è quanto meno ideologicamente vicino al sindaco, sono state condivise da una delle persone più vicine al sindaco. Una candidata della Lista Di Stefano, che il sindaco ha nominato nel comitato Pari Opportunità di Sesto San Giovanni (organo che dovrebbe vegliare sul rispetto dei cittadini e soprattutto delle donne). A quanto pare l'ha assunta in Comune nel suo staff di segreteria, pagandola con i soldi dei cittadini sestesi.

Questa vicenda mostra in modo drammatico che l'amministrazione comunale del sindaco Di Stefano si fonda sull'inganno e sulle offese, a spese dei cittadini di Sesto.

Ci auguriamo che il sindaco faccia un passo indietro. Chieda scusa e allontani quei suoi collaboratori che offendono la città.

Lista Civica Giovani Sestesi


giovedì 17 maggio 2018

FURTI, RAPINE e AGGRESSIONI: SESTO SEMPRE PIU' UN FAR WEST



COMUNICATO STAMPA

I furti sono all'ordine del giorno. Le rapine e le aggressioni sono in continua crescita. Negli ultimi giorni Sesto San Giovanni ha vissuto momenti di paura con una aggressione alla stazione di Piazza Primo Maggio e con una aggressione plurima consumata da 8 minorenni in pieno giorno nella centralissima piazza IV Novembre (Rondò).

Sesto San Giovanni è sempre di più un far west, e il nostro sindaco Di Stefano riesce solamente a pubblicare i selfie sui Social con le fotografie dei sequestri di borsette e cinture agli abusivi.

Ci si aspetterebbe un po' di più da un sindaco che ha condotto tutta la sua campagna elettorale contro il degrado e per la sicurezza. E che oggi ha regalato ai sestesi una città più sporca di prima, giardini con erba alta un metro, e la criminalità in continua crescita.

Ci ha rifilato l'illusione di oltre 230 “Daspo”, che Daspo non sono, prendendo in giro i sestesi con dei finti allontanamenti. E' bene che i cittadini sappiano che quando Di Stefano dice di aver allontanato uno straniero, significa che lo ha allontanato di 50 metri dal luogo in cui è stato controllato. Già 48 ore dopo può tornare nello stesso posto, per continuare a delinquere.

Lo avevamo avvertito in tempi non sospetti: la politica della propaganda prima o poi si esaurisce e i cittadini cominciano a chiedere risposte concrete. Ciò che il sindaco non riesce a dare.

I Daspo si sono rivelati una sonora presa in giro. L'intervento dell'Esercito si è rivelato un boomerang costosissimo e inutile. Se il sindaco avesse seguito il nostro consiglio oggi probabilmente avrebbe ottenuto ben altri rinforzi.

Di Stefano sa bene che per schierare l'Esercito a Sesto San Giovanni lo Stato spende parecchie migliaia di euro ogni mese per pagare oltre una decina di soldati che si limitano a girare per le vie della città con costosi e inquinanti fuoristrada. In caso di atti criminali, le loro possibilità di intervento sono ridottissime, devono per forza chiamare polizia e carabinieri.

Se invece ci avesse ascoltato, avrebbe chiesto al Prefetto di utilizzare quei soldi per far assumere nuovi poliziotti e carabinieri per rinforzare gli organici delle forze dell'ordine. Oggi avremmo pattuglie pienamente operative.

Di Stefano e la sua maggioranza continuano a prendere in giro i cittadini. Ma l'idillio è finito e la città si sta ribellando al mal governo e all'improvvisazione.



Lista Civica Giovani Sestesi

giovedì 10 maggio 2018

La caduta di stile dell'assessore Magro



COMUNICATO STAMPA



Con le offese dell'assessore Alessandra Magro ai cittadini di Sesto San Giovanni, è proprio finito l'idillio tra i sestesi l'Amministrazione Comunale del Sindaco Roberto Di Stefano. Siamo passati dagli applausi alle offese di una maggioranza sempre più in difficoltà.

Il disastro della manutenzione del verde è sotto gli occhi di tutti, se l'assessore si scoccia di sentire le legittime critiche dei cittadini, allora forse è il caso che cambi mestiere.

Se qualche cittadino l'ha offesa a sua volta, allora ha sbagliato, perché gli insulti e le offese non possono fare parte della dialettica tra persone civili. Proprio per questo un esponente istituzionale, come un assessore, non può cadere nel tranello di offendere a sua volta.

Dimostra ancora una volta di essere inadeguata al ruolo che riveste.