sabato 18 settembre 2021

SESTO NON E' LA CITTA' DELLO SPORT, MA DELL'INCAPACITA'

SESTO NON E' LA CITTA' DELLO SPORT, MA DELL'INCAPACITA'

 

Giovani Sestesi: “Altro che medaglie d’oro, questa Giunta merita il cucchiaio di legno”

 


Sesto nel 2022 sarà città europea dello Sport ma l’amministrazione di centrodestra alla guida della città, ancora una volta dimostra di non avere a cuore lo sport cittadino.

Proprio in questi giorni nei quali le associazioni storiche celebrano la Festa dello Sport in città apprendiamo che la Giunta del sindaco Di Stefano non ha preso parte al bando nazionale per lo Sport e Periferie che ha assegnato 140 milioni di euro per rinnovare gli impianti sportivi.

Comuni vicini hanno ricevuto ingenti somme. Ad esempio Bresso ha ricevuto 700 mila euro per finanziare progetti di riqualificazione degli impianti.

 

Questo bando avrebbe consentito di dare una risposta alle attese di centinaia di sportivi che frequentano il campo Dordoni per l'atletica leggera, un centro sortivo che necessita di ammodernamento, ma soprattutto ha bisogno di un progetto sostenibile per promuovere l'atletica leggera che il sindaco ha minacciato più volte di sfrattare.

 

“Siamo nell'anno dell'atletica leggera grazie alle tante medaglie vinte dagli atleti italiani alle Olimpiadi – afferma Paolo Vino, dei Giovani Sestesi – Molti di questi atleti si sono allenati a Sesto, il direttore tecnico di questa nazionale è un allenatore di Sesto. La pista oggi è piena di bambini ansiosi di praticare questo sport. Invece il Sindaco ha tentato per tre anni di sfrattare l'atletica leggera per svendere anche questo impianto a qualche società che vuole fare dello sport un business privo di umanità e di valore sociale. Di Stefano lamenta che il Dordoni non fornisce soldi al Comune: ma non ha mai capito che lo sport è un presidio sociale, soprattutto in un'epoca come questa. Se questo sindaco avesse avuto capacità, avrebbe chiesto i soldi allo Stato con il bando nazionale. La richiesta spettava proprio all'assessorato che lui dirige, in quanto assessore allo Sport, ma non è mai partita perché evidentemente Di Stefano è troppo impegnato a fare selfie. Il paradosso è che riuscito anche a farsi un selfie per complimentarsi per le medaglie vinte dagli atleti italiani, quando vorrebbe sfrattare i loro colleghi”.

Sesto nel 2022 sarà Città dello Sport, ma forse i commissari che l'hanno selezionata non hanno ben valutato ciò che sta accadendo in città. L'unica cosa che rimarrà della gestione sportiva di Roberto Di Stefano sono le piscine “regalate” a operatori economici che le stanno trasformando in luoghi per soli ricchi. Difficile fare peggio.