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IL FATTO DEL GIORNO / Paolo Vino nel mirino degli attacchi neofascisti: l’ex consigliere continua a fare politica reale ma a qualcuno dà fastidio
Paolo Vino, da anni impegnato a portare avanti l’dea di una città che affronta i problemi della città, non risparmia critiche se le idee ed i progetti attuati sono fuori dagli schemi ed a volte fuori dalla volontà dei cittadini. Essere in Giunta, con il 25 per cento dei voti della popolazione, non significa avere il benestare di tutta Sesto e operare in autonomia convinti di essere sempre dalla parte della ragione. Forse dalla parte della “forza” politica, ma non della volontà dei sestesi.
Alle ultime elezioni, al ballottaggio, hanno votato meno della metà dei sestesi. Di questi elettori che rappresentano mezza città, la giunta guidata da Roberto Di Stefano ha vinto per pochi voti di scarto. Questo significa che il sindaco e la sua maggioranza sono espressione di poco più della metà del 50% che è andata a votare. Non ci pare sia vera democrazia, se poi le decisioni importanti che hanno peso sulla città si prendono senza consultare i sestesi o fingendo di sentirli per poi proseguire sulla propria strada in nome del futuro tutto da interpretare, almeno sul piano dei servizi alla città.
In tutto questo, Paolo Vino ha continuato il suo impegno civico e politico. Va in giro, vede, osserva e pubblica sul proprio profilo i problemi irrisolti o le storture di idee e progetti che non sono ben accetti da tutta la popolazione. Lo fa non solo con i social ma anche con manifesti murali che affigge sui muri di tutta Sesto. Un modo insolito per fare politica in tempo di pace.
Vino lo ritiene un modo giusto per proseguire il dialogo con i cittadini e rendere evidenti i problemi anche quando le elezioni sono lontane. Proibito? No! Scandaloso? Neppure. Allora non si capisce perchè lo attaccano e danneggiano i suoi manifesti. Magari qualche telecamera delle tante installate per la Sesto sicura potrà svelare il mistero. O smascherare il “nemico”. (R. R.)
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