Consiglio Comunale del 25
febbraio 2016 (ALSTOM)
Quando un gruppo di cittadini si uniscono e
insieme decidono di costituire una Lista Civica lo fanno con un compito
preciso: focalizzare la loro attenzione sul territorio e su ciò che accade
nella città. Questa è sicuramente per noi della Lista Civica Giovani Sestesi
una priorità, ma quando un argomento importante come quello del lavoro e
dell’impresa, dal reverbero Nazionale
per non dire Internazionale tocca il nostro territorio locale allora abbiamo il
compito e la responsabilità di affrontare il tema.
Noi crediamo che la gravissima situazione
creatasi con la decisione dell’ ALSTOM di spostare la produzione dello
stabilimento di Sesto San Giovanni , con la conseguente riduzione del
personale, è l'ennesima dimostrazione di un sistema poco imprenditoriale,
sempre pronto a chiedere sovvenzione e sgravi dallo Stato e poi alla prima
occasione scaricare tutti i problemi sui lavoratori.
Ma è anche la dimostrazione di uno Stato incapace
e assente , ormai da decenni nella programmazione del settore industriale.
Siamo l'unico Paese del G7 che non ha strategie industriali, che confonde la
programmazione economica con quella finanziaria, e ormai vede il settore
manufatturiero ridotto al minimo. Per non parlare del settore energetico, che
in altri paesi è volano per le loro economie, ma che l'Italia ormai ha
abbondonato da decenni.
Non vi è un Piano Energetico Nazionale degno di
questo nome, da tempo inseguiamo le mode e gli spot che di volta in volta si
manifestano.
Pensate che l'ultimo Piano Energetico serio fu
concepito dal primo governo di centrosinistra (quello vero) circa 50 anni fa.
Da allora nulle è stato più fatto. L'ultimo colpo
di grazia fu dato verso la fine degli anni novanta dalla legge Bersani, sulla
liberalizzazione dell'energia.
Doveva stando agli obiettivi , consentire
uno sviluppo industriale e di ricerca con un forte incremento dell'occupazione.
Nulla di tutto ciò è avvenuto. Il comparto
energetico ha perso circa duecentomila addetti, abbiamo distrutto eccellenze
come Enel, che all'epoca era la seconda al mondo , per produttività
, capacità e ricerca.
Così facendo abbiamo consentito la dispersione di
capacità produttive, di rendimento, di efficienza e di vitalità delle nostre
eccellenze, consentendo a gruppi stranieri di fare shopping.
Mentre nostri governanti esaltati dal
liberismo senza ne capo ne coda, varavamo questa legge, con il bene
placido anche della destra (basta guardare i commenti di allora), gli
inglesi ritornavano ad avviare il controllo dello stato dopo gli anni della
Thatcher , i tedeschi frenavano sulla liberalizzazione, e i francesi con
la loro EDF (100% controllata dallo Stato), si guardavano bene
di farla, anzi venivano da noi ad acquisire la maggioranza di diverse nostre
imprese del settore.
Questo è il quadro desolante in cui operiamo, e
la responsabilità è tutta dei governi e delle forze politiche che ci hanno
governato negli ultimi decenni. Ecco perché quando sentiamo esprimere solidarietà
da certi esponenti di partiti che hanno prodotto questo sfascio ci vengono i
brividi e ci assale una rabbia infinita. La nostra solidarietà ai lavoratori
vuole essere anche un monito a chi ci governa, a passare dalle parole ai fatti.
Anche L'amministrazione di Sesto San Giovanni
poteva e può fare di più. La nostra città per caratteristiche, per risorse ecc.
poteva e può ancora essere un centro importante dello sviluppo dell'energia.
Anni fa , dopo le dismissioni delle fabbriche e si avviò la trasformazione
delle aree Falck, si gettarono le basi per conciliare sviluppo e fabbisogno
energetico con le energie innovative. Pochi sanno o fanno finta di non sapere
che Sesto è dotata di un bene primario, la presenza d'acqua nel primo
sottosuolo con grado calore che può permettere lo sviluppo energetico
sfruttando una risorsa naturale.
Allora furono elaborate proposte in merito: si
indicò il T5 come luogo per effettuare ricerca, formazione di primo e secondo
livello, e produzione. Poteva nascere un comparto di grande attrazione,
certamente dotato di una grande risorsa come l'acqua consentendo così di creare
nuovi posti di lavoro in città. Di tutto ciò nulla si sa, anzi, grazie ai voti
di quella sinistra radicale come Rinfondazione Comunista che tanto ha tuonato
contro la nostra proposta di portare uno Stadio Urbano di Calcio in città si sa
bene che il T5, ospiterà come se già non ne abbiamo abbastanza l'ennesimo
centro commerciale, alla faccia dello sviluppo e dell' innovazione ;
spiace dire queste cose , ma è la verità: noi della Lista Civica Giovani
Sestesi non ci accontentiamo più della solidarietà formale, vogliamo di più.
Vogliamo che ai
lavoratori gli sia dia una prospettiva, perché il mantenimento e lo sviluppo
dei posti di lavoro in un settore come quello energetico, è l'unica
garanzia di una crescita seria del Paese, e di un rilancio economico,
produttivo, sociale e culturale della nostra città. Al Sindaco Chittò chiediamo
di usare tutti i mezzi in suo possesso per difendere i posti dei lavoratori dell’ALSTOM,
ma chiediamo anche di iniziare una vera campagna di sensibilizzazione affiche
il nostro territorio come spesso descritto e sbandierato dall’assessore alle
attività produttive Virginia Montrasio diventi per le imprese serie un luogo
dove fare impresa vera e sana creando così posti di lavoro dando precedenza ai
nostri concittadini.
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