martedì 1 marzo 2016

Consiglio comunale CDD, l'intervento integrale dei GIOVANI SESTESI


 

Consiglio Comunale CDD del 29 febbraio 2016

Intervento Lista Civica Giovani Sestesi


Prima di iniziare l’intervento che porterà alla dichiarazione del nostro voto è bene fare una breve cronologia di come si sono svolti i fatti. Quando il Sindaco Chittò annunciò la sua volontà ad esternalizzare il CDD ci aveva visto come Lista Civica Giovani Sestesi subito favorevoli, pensando, che questa scelta portasse un netto potenziamento del servizio al cittadino. Successivamente si svolsero commissioni sul tema dalle modalità e dai dati poco chiare, conti che non tornavano, si chiese una proposta alternativa ai lavoratori e la sera stessa gli si disse che non era non fattibile e non sostenibile. Un metodo di analisi che ci ha reso difficile il lavoro per chi infatti non conosce il settore e fatica quindi ad entrare nel merito. Per non parlare di dichiarazioni che non abbiamo affatto condiviso. Così ci schierammo al fianco dei lavoratori, durante lo sciopero generale perché il non detto e le non scelte non ci piacciono.

Poi successivamente analizzando la riorganizzazione e guardando a lungo raggio abbiamo appreso un'altra visione.  Ma non contenti abbiamo organizzato anche una serata pubblica per fare emergere le criticità e i vari punti di vista.

Comunque c’è da dire che l'inizio di questo percorso che poi si e' rivelato decisamente burrascoso, era decisamente positivo ovvero l'esternalizzazione di un servizio, quello del centro diurno disabili, che non poteva piu' essere gestito direttamente.

Le ragioni: svariate.

si partiva da un cambio di regolamentazione fatto da regione Lombardia, per arrivare a quello che “sembra” essere il cuore del problema: la volonta' politica di portare il CDD a capienza ovvero con il passaggio dagli attuali 52 oggi 49 posti ai 60 e di creare un CSE che a noi serve per dare risposta a quegli utenti che necessito di un servizio a carattere socio educativo.

C’è anche da dire che grazie alle successive commissioni consiliari  ci siamo potuti fare una idea abbastanza precisa su quelle che erano le problematiche e sul risultato che si voleva raggiungere.

 

Politicamente la grande tematica e' quella che ci ripetiamo in questa aula da inizio mandato: il comune azienda no profit  con la missione di erogare servizi.

Praticamente la grande tematica che noi della lista civica Giovani Sestesi ripetiamo in questa aula da inizio mandato: quale “piano industriale” abbiamo fatto per fare in modo di reperire risorse?

In questi anni  ad ogni consiglio di bilancio abbiamo sentito lamentele che diventano poi giustificazioni per le scelte “Politiche che si vanno a fare sui tagli imposti dal governo ma in quanto a capacita' progettuale molto poca per non dire ZERO. 

Anzi e' una parte dei nostri interventi che ci viene sempre rinfacciata “noi non siamo una azienda! E poi del privato parliamone...” mentre proprio settimana scorsa abbiamo avuto la commissione su farmacie e quella sulla riorganizzazione dove “i” professionisti, dove quei personaggi  altamente specializzati e capaci nel fare il loro lavoro, guarda caso, nel parlarci di cosa stanno facendo e come procedono gli interventi di cui “Noi” gli abbiamo dato mandato di compiere, guarda caso sono partiti da un piano industriale.

E allora...quanto fiato sprecato a difendere posizioni ideologicamente sterili che da un lato si dicono essere la base del vostro pensiero politico e dall'altra non trovano corrispondenza nei numeri e spesso nemmeno nelle capacità di chi e' chiamato a gestirle.

La posizione di SEL e di Rifondazione “Ha” sicuramente una forte valenza, è espressione di un pensiero guida, di una visione di come loro gestirebbero il pubblico, i servizi, di quelle che sono per loro le priorità.

Ma dove si aggancia questi pensieri? Dove ad oggi può trovare la sua contropartita? Ci vorrebbe uno stravolgimento di tutta la partita Comune e forse economicamente non ce la faremmo comunque. Non è più tempo che il Comune svolga in proprio tutto.

 

L'esternalizzazione ci vedeva favorevoli, favorevoli perchè in  un servizio che non potevamo piu' reggere che non poteva piu' essere portato a capienza, che non avrebbe visto la nascita del CSE era doveroso metterci mano ed è doveroso dare una risposta seria all'utente.

Un'utenza particolare che ha già i suoi problemi e che non può accollarsi anche i nostri legati alle capacità e ai nostri budget.

Favorevoli perche' andava a toccare quel capitolo di spesa che riguarda i servizi che ha un enorme peso specifico all'interno del nostro bilancio.

Favorevoli perche' lasciava intravvedere un cambio di marcia che vedeva si' il comune come organo di controllo ma che attraverso la gestione esternalizzata poteva avere un migliore risultato e un minor costo.

 

E allora poi succede. Succede che si fa un gran mischione, come e' stato fatto e succede che si sposta una montagna per far uscire un topolino.

Ed è qui che noi critichiamo fortemente questa scelta che in realtà potremmo definire un semplice parafulmine.

Votiamo questa delibera e in realta' siamo tutti scontenti:

    I lavoratori che fortemente volevano che il CDD rimanesse un servizio pubblico, rinfacciando, anche nella lettera inviataci stamane, tutto quello che si è andato a perdere in questi anni, le occasioni mancate di formazione, Bibbona, la riduzione di risorse economiche per le attività. 

    Ma che comunque rimanendo in una realtà di servizio pubblico NON CI SAREBBERO PIU' STATE. Qui non si tratta di mettere il servizio in un forno crematorio o di buttarlo giù da una rupe, possiamo parlare di incapacità negli anni che hanno portato a questa situazione, possiamo parlare di che tipo di scelte stiamo facendo o avremmo potuto fare ma nessuno di noi è così pazzo da volere il male del servizio, dei suoi utenti e dei lavoratori. Qui siamo tutte persone che cercano di governare un periodo storico, particolarmente difficoltoso che ci obbliga a dei cambiamenti che a volte sicurammente possono non piacere.

    I lavoratori che volevano che il CDD rimanesse servizio pubblico e che quindi anche la loro posizione rimanesse quella di lavoratori pubblici e nonostante ci restino ancora non sono contenti. Su questo argomento noi della Lista Civica Giovani Sestesi pensiamo che l'esternalizzazione totale e un contratto a DOC li avrebbe garantiti e quindi tutelati di piu'. Noi crediamo che se ci fosse stata la trattativa Sindacati/amministrazione come all'epoca ci fu con i dipendenti di farmacie, sicuramente l'ente si sarebbe fatto carico dei soggetti non piu' idonei secondo il medico del lavoro (cosa tra l'altro ad oggi è già stata fatta  come si legge dalla relazione del dott. Tranchida) e gli altri che hanno sempre dichiarato di avere a cuore il bene dell'utente,  nel tempo avrebbero imparato a confrontare la loro professionalita' con un soggetto che sara' sicuramente piu' presente e attento di quello che possiamo essere noi, avendo solo quello come obiettivo da raggiungere e soprattutto lo fa già come lavoro.

In questo senso istruttivo, degno di plauso e di orgoglio le parole dette giovedì sera dai lavoratori dell'ALSTOM: noi non abbiamo paura di rimetterci in gioco, dobbiamo imparare del nuovo? Siamo pronti !!

Ma in realta' la stessa cosa e' successa qui a casa nostra, durante la riorganizzazione tutte le PO e le persone che avrebbero potuto ricoprire quel ruolo si sono rimesse in gioco e hanno partecipato al concorso interno per le assegnazioni dei nuovi ruoli. Quindi e' plausibile pensare che dopo il primo momento di defoult anche per i lavoratori del CDD sarebbe avvenuto lo stesso processo di cambiamento e che magari non sarebbe stato nemmeno un processo negativo. Certo bisogna lavorare e avere voglia di riscriversi e rimettersi in gioco, ma oggi come oggi  solo un pazzo puo' pensare che questo non sia necessario per la  “sussistenza” di qualsiasi genere di struttura, pubblica o privata.

Scontente anche alcune forze politiche che si sono visti alla fine del percorso ritrattare la partita.

Esternalizziamo ma i dipendenti li teniamo noi in carico, con una modalita' di scelte poco chiare (e voglio ricordare che in

questa delibera non si chiede di votare solo l'idea, ma anche il piano economico) e con un risparmio praticamente inesistente.

Poi voi ci direte che il risparmio non era l'obiettivo, però non ci sono più le condizioni, non ci sono i soldi, però poi ho altri tanti tantissimi problemi da gestire  l'emergenza abitativa, la perdita del lavoro, le strade rotte.

Ma l'obiettivo di risparmio non era al centro della questione.

Insomma alla fine la realtà dei fatti e che si evidenziano poche idee e confuse.

Questa sera fondamentalmente ci viene chiesto di fare uno sforzo e per chi come noi deve fare una scelta, oserei dire quasi una imposizione di buon senso: aprendosi un  varco fra tutte le variabili che sono intervenute per modulare una scelta  estrapolandone il concetto base: la copertura del servizio e l'apertura del CSE. Scontente anche quelle forze politiche che vedono il servizio come una partita politica che mai e poi mai puo' essere lasciata in mano al privato ma deve per forza rimanere pubblica pena, la perdita del suo significato intrinseco.

 

POCO CORAGGIO.

Poco coraggio nel fare delle scelte e farle BENE che inevitabilmente si abbatteranno sull'ente nei prossimi anni.

Poca capacità di visione nel fare una rivisitazione del piano organico dei servizi in toto. Troppo legati ancora a dover giustificare le varie scelte di esternalizzazione o di vendita o di affidamenti di strutture perchè tutto l'enturage lo digerisce male.

Ma alla fine dei conti, qual'è il compito che Lei Sindaco ha insieme con la sua giunta e di conseguenza a noi Consiglieri?

Noi crediamo che il compito sia di governare la nave e di riportarla in porto sana.

Ma non si naviga a vista, ci sono dei piani di navigazione e quando il vento è forte si ammainano le vele o si aprono seguendo delle regole.

E la regola non può essere che chi alza di più la voce o chi minaccia meglio ce l'ha vinta. La regola è il BENE COMUNE.

E siccome viviamo in un paese “Così detto” democratico, utilizzo gli strumenti che ho: propongo, mi confronto, ma un confronto vero, sostanziale e serio dove si riescono a capire oltre alle idee anche i numeri. E se non si capisce mi prodigo per dare e fare chiarezza. Faccio di tutto per togliere i dubbi. E poi decido.

 
Dobbiamo dire che ci ha lasciato molto delusi la conclusione di questa partita. Poco caraggio nel portare avanti la scelta iniziale, che se nel suo concetto base ci si augura che riuscira' comunque ad arrivare al traguardo, nella sostanza dei fatti porta a casa un risultato di gestione pari a zero, sia nei numeri che nella gestione dei rapporti politici ed umani.
 
 
 
 
 
 
DICHIARAZIONE DI VOTO
 
 
CI dispiace che il nostro voto non sarà determinante perché solo così crediamo che avreste capito la fatica e la capacità di scegliere e decidere per il bene della città. Avreste visto come una vera Lista Civica come quella dei Giovani Sestesi che da quasi vent’anni cerca in modo serio e ragionato di dare il suo contributo alla città, decida ragionando non da forza politica seduta in opposizione ma da forza di governo perché una cosa deve essere chiara a tutti: quando io come candidato Sindaco e tutti gli altri membri si sono candidati a consiglieri comunali lo hanno fatto perché credevano di governare la città e non di fare opposizione ecco perché noi della LISTA CIVICA GIOVANI SESTESI rivendichiamo le scelte fatte in passato come quella dello statuto e quella del salvataggio delle farmacie; le polemiche sterili e le strumentalizzazioni sono cose che non ci appartengono e le lasciamo ad altri cercando essere seri e coerenti con chi ci ha dato il mandato nel 2012. 
Noi questa sera voteremo a favore della delibera, perchè noi crediamo che la politica in momenti difficili e in momenti di cambiamento come quelli di questa sera debba prendere delle decisioni e non essendo noi seduti in maggioranza ci muoviamo come se fossimo in acque mosse. Crediamo però che sarebbe stato più positivo se ci fossimo mossi in maniera trasversale.
 

Nessun commento:

Posta un commento