COMUNICATO STAMPA
Il futuro delle ex aree Falck e di
conseguenza la città di Sesto San Giovanni sono ormai sotto i riflettori da
mesi.
Paolo Vino Segretario Politico Lista Civica Giovani Sestesi |
La prima considerazione importante da fare
è che Il consiglio comunale su questo tema si è svolto grazie alla
richiesta partita dalla Lista Civica Giovani Sestesi e condivisa e
sottoscritta dai
Consiglieri Lamiranda (PDL), Di Stefano (PDL) Franciosi (M5S)
e Pennasi (x il PD). È grave
che sindaco e giunta non abbiamo sentito l'esigenza di farlo.
Altrettanto grave
è il fatto che il senatore architetto Renzo Piano, non abbia sentito
il bisogno di venire a spiegare in consiglio
comunale (come fece per la sua presentazione) , i
motivi reali che l’hanno spinto a fare dichiarazioni sulla sua
rinuncia.
A voler
essere maliziosi sembra che questo abbandono abbia più il sapore di
un'uscita concordata che di una rinuncia unilaterale. Sorge quasi il
sospetto che lo stesso Sentore Renzo Piano, si sia reso conto
dell'insostenibilità e della impossibilità di realizzare complessivamente
quanto da lui disegnato. Un progetto con una totale assenza di un
disegno urbanistico relazionato alla città costruita. Quello che emerge ,
è che ci troviamo di fronte ad una proposta che accentuerà il divario tra
il vecchio e il nuovo, snaturerà la storia e la cultura di Sesto,
periferizzandola a Milano.
Siamo sulla
strada di diventare il decimo municipio di Milano, con l'aggravante che
il capoluogo lombardo tenderà a scaricare su di noi tutte le
tensioni urbanistiche.
Inoltre, il
sindaco in campagna elettorale aveva promesso di rivisitare il
progetto, proprio sulla quota commerciale, e poi tutto ad un
tratto esalta l'ingresso degli arabi e la realizzazione di questo immenso
centro commerciale, spiegando che si tratterà di qualcosa di
diverso come è ovvio che sia, altrimenti morirebbe ancor prima di
nascere.
La sinistra in
maggioranza, che parla sempre di città del lavoro e della produzione e poi
non è stata in grado di difendere, nessuna presenza
produttiva, tantomeno l'ipotizzato centro di ricerca, formazione e
produzione di energia alternative. Ma che fine ha fatto l'
Hotel Industrielle? E lo spostamento della stazione, nodo
centrale per risolvere il problema del collegamento est- ovest? Cosa è
rimasto della città della Ricerca e della Salute?
Le ultime notizie
dicono che la ricerca sarà trasferita sull’aree Ex EXPO e che qui
rimarrà solo la parte ospedaliera, bene allora siamo seri chiamiamolo
polo ospedaliero, che rende meglio. A parer nostro tutto
questo scenario, è ulteriormente aggravato dalla totale assenza di una
minima progettazione della viabilità, vero e drammatico problema della
città e in particolare già oggi di quella zona.
Cerchiamo di
essere concreti e affrontiamo questo problema, ripensando scelte sbagliate
e irrealizzabili, altrimenti ne saremo travolti.
Forse
sta proprio qui il motivo dell'abbandono e della resa di Renzo Piano.
Si è accorto che
la sua creatura l'avrebbe divorato.
Paolo Vino
Segretario Politico
Lista Civica Giovani Sestesi
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