Consiglio Comunale del 11 Luglio 2016
“Aree ex Falck”
Intervento del Consigliere Comunale Paolo Vino
Buonasera a tutti,
sig. Presidente, sig. Sindaco, sig. assessori, sig.ri
consiglieri, ospiti di questa sala e cittadini,
Innanzi tutto desidero ringraziare quanti insieme a
noi della Lista Civica Giovani Sestesi hanno sostenuto e voluto questo incontro, mi riferisco al pdl,
al movimento 5 stelle e al pd. Chiedo scusa invece a rifondazione se non
sono riuscito a contattarli.
Questo mi porta inevitabilmente a fare una prima
importante considerazione.
Altra considerazione da fare è che:
quello che sappiamo l'abbiamo appreso dalla
stampa con l'intervista dell'architetto Piano, che annunciava il suo abbandono
e con la risposta del sindaco.
Permettetemi di dire che Tutto si è svolto in modo
surreale, come se i protagonisti di questa vicenda parlassero di cose lontane e
distinte da Loro.
Eppure ci troviamo a che fare con un progettista di fama mondiale, che
abbandona perchè con l'ingresso della cordata araba, che ha rilevato
la quota commerciale, paventa lo snaturamento del suo progetto.
Tutto questo è singolare, come è singolare, il fatto che il senatore
architetto Renzo Piano, non abbia sentito il bisogno di venire a
spiegare a questa assemblea (come fece per la sua
presentazione) , i motivi reali che l’hanno spinto a fare
dichiarazioni della sua rinuncia.
Non voglio essere malizioso, ma a me sembra che questo abbandono abbia più
il sapore di un'uscita concordata che di una rinuncia unilaterale, almeno per
quanto attiene la parte più critica e diciamolo meno nobile del progetto.
E se mi sbaglio, come spero, mi viene il sospetto che lo
stesso Sentore Renzo Piano, si sia reso conto dell'insostenibilità e
della impossibilità di realizzare complessivamente quanto da lui
disegnato.
Anche perché le criticità progettuali ci sono e sono tante.
Innanzitutto la totale assenza di un disegno urbanistico relazionato alla città
costruita.
Quello che emerge , è che ci troviamo di fronte ad una proposta che
accentuerà il divario tra il vecchio e il nuovo, snaturerà la storia e la
cultura di Sesto, periferizzandola a Milano.
Siamo sulla strada di diventare il decimo municipio di Milano, con
l'aggravante che il capoluogo lombardo tenderà a scaricare su di
noi tutte le tensioni urbanistiche.
Strani i personaggi protagonisti di questa vicenda: Bizzi vende agli arabi,
la quota commerciale disegnata da Piano, quest'ultimo si lamenta , ma con
chi?
Dovrebbe farlo con se stesso.
Il sindaco che in campagna elettorale promette di rivisitare il progetto,
proprio sulla quota commerciale, e poi esalta l'ingresso degli arabi e la
realizzazione di questo immenso centro commerciale, spiegando che si
tratterà di qualcosa di diverso come è ovvio che sia, altrimenti
morirebbe ancor prima di nascere.
Lo stesso sindaco e la maggioranza che ci sberleffano quando
proponiamo lo stadio,
che voleva dire, dare alla città di Sesto San Giovanni una identità
Nazionale per non dire Internazionale, denigrandolo come luogo di una moderna
Bengodi, che avrebbe snaturato Sesto , e poi esaltano il centro e il parco
divertimento previsto dalla proposta.
La sinistra in maggioranza, che parla sempre di città del lavoro e della
produzione e poi non è stata in grado di difendere, nessuna presenza
produttiva e tantomeno l'ipotizzato centro di ricerca, formazione e produzione di
energia alternative. Ma di cosa parliamo.
Ricordo bene quando Piano, presentò in pompa magna l'
Hotel Industrielle.
Proposta avveniristica e per quanto mi riguarda di complessa, se non
difficile realizzazione. Bene che fine ha fatto.
Così dove è finito lo spostamento della stazione, nodo centrale per
risolvere il problema del collegamento est- ovest. Qualcuno aveva dichiarato
che i lavori sarebbero partiti un anno dopo la sua approvazione era il 2008
Così come ci chiediamo, della città della salute della ricerca, cosa
è rimasto? Adesso apprendiamo , sempre dalla stampa di un ulteriore accordo
tra Bizzi e Piano, per le realizzazione della nuova stazione 1° Maggio.
Perdonatemi, ma sembra di assistere al calciomercato, dove giocatori che
firmano contratti pluriennali, alla fine della prima stagione agonistica,
chiedono la rivisitazione in aumento, minacciando l'abbandono.
A noi ormai considerati semplici spettatori, si chiede solo di
assistere alla partita e tifare.
No, noi non ci stiamo caro Sindaco.
Così come ci chiediamo, della città della salute della ricerca, cosa
è rimasto? Indiscrezioni dicono che la ricerca sarà trasferita sull’aree
Ex EXPO e che qui rimarrà solo la parte ospedaliera, bene allora
siamo seri chiamiamolo polo ospedaliero, che rende meglio. Appena
firmato il primo protocollo chiedemmo a lei Sig. Sindaco un impegno ben
preciso: che con cadenza programmata venisse in consiglio a riferire lo stato
di avanzamento lavori, le modiche qualora ci fossero state e le novità o le
problematiche che avrebbero intaccato il progetto di città della Salute e della
Ricerca.
Tutto questo scenario, è ulteriormente aggravato dalla totale assenza
di una minima progettazione della viabilità, vero e drammatico problema
della città e in particolare già oggi di quella zona. Scendiamo con i
piedi per terra, e affrontiamo questo problema , ripensando scelte
sbagliate e irrealizzabili, altrimenti saremo travolti dalle varianti, che sono
un' arma che i proprietari utilizzano sempre e quasi sempre con successo , per
loro naturalmente.
Forse sta proprio qui il motivo dell'abbandono e della resa di Renzo
Piano.
Si è accorto che la sua creatura l'avrebbe divorato.
Dopo tutte queste considerazioni vorrei concludere il
mio intervento condividendo e sottoponendo alla vostra attenzione un
articolo di giornale che, nel preparare questo intervento ho trovato nel mio
archivio il cui titolo è:
" Faremo delle ex falck la mecca dello
shopping" nei progetti di bizzi 90mila metri di negozi.
Ciò che sorprende però è la data:
26 novembre 2010.
Quindi, era tutto già deciso 6 anni fa...
Credo che questo dovrebbe farci riflettere.
Grazie a tutti per l'attenzione
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