venerdì 25 agosto 2017

I militari a Sesto? Sono uno specchietto per le allodole. Con gli stessi costi, il sindaco può chiedere il potenziamento di Polizia e Carabinieri


COMUNICATO STAMPA

 

I militari a Sesto? Sono uno specchietto per le allodole. Con gli stessi costi, il sindaco può chiedere il potenziamento di Polizia e Carabinieri

 

I recenti fatti di cronaca che stanno sconvolgendo il mondo, mostrano una volta di più che il tema Sicurezza deve essere affrontato in modo serio e non può essere relegato solamente a bandiera politica per proseguire la campagna elettorale.

Durante le prime settimane di mandato il sindaco Di Stefano ha chiesto è ottenuto l'invio di militari anche sul territorio di Sesto San Giovanni, nell'ambito del progetto nazionale “Strade Sicure”.

Una pattuglia a bordo di un fuoristrada con 3 militari a bordo, circola costantemente nelle nostre strade. Invocare l'invio dell'Esercito è sicuramente uno slogan ad alto impatto politico e a costo zero, almeno per l'amministrazione locale.

Ma i militari sono davvero la soluzione giusta ai problemi di sicurezza di Sesto San Giovanni?

Probabilmente, un buon amministratore avrebbe dovuto fare una riflessione più attenta ispirata a obiettivi più solidi e duraturi, anche nel rispetto delle Forze dell'Ordine che già operano nella nostra città con grande valore e impegno.

Il primo dato da tenere in considerazione è che Sesto San Giovanni è forse l'unica città non capoluogo di provincia in Italia a vantare la presenza di tutti i corpi delle Forze dell'Ordine. Dalla Polizia ai Carabinieri; dalla Guardia di Finanza alla Polizia Locale. Vantiamo una presenza invidiabile di Forze dell'Ordine che lavorano e si coordinano per garantire più sicurezza al territorio.

La presenza di una pattuglia dell'Esercito, che è sì coordinata dalla Polizia di Sesto, si inserisce come un corpo estraneo in questo tessuto già ben rodato. I militari girano nelle vie della città a bordo di un mezzo più adatto al deserto che non all'asfalto di Sesto San Giovanni e con ridottissime possibilità di intervento. La stessa Corte dei Conti nel 2016 non aveva potuto verificare le prestazioni dei militari impegnati in tutta Italia nell'operazione “Strade Sicure” perché la "percentuale di risultati è estremamente ridotta rispetto a quelli delle forze dell'ordine".

Sappiamo quali sono i risultati operativi di questi militari nel primo mese di lavoro a Sesto San Giovanni?

Per garantire il pattugliamento nelle 24 ore, sono impegnati almeno 12 militari, se non di più tenendo conto delle esigenze di riposo, malattia e ferie. Sarebbe stato più saggio e concreto chiedere al Prefetto e al Questore che quello stesso numero di uomini e mezzi fosse destinato a potenziare l'attività del Commissariato di Polizia di Stato o della Compagnia dei Carabinieri. Avremmo comunque avuto una pattuglia in più nelle strade di Sesto San Giovanni, ma con possibilità di intervento sicuramente maggiori. Inoltre, si sarebbe trattato di poliziotti o carabinieri che si inseriscono nel tessuto del territorio diventandone parte attiva, e non di militari che, a fine turno, tornano alla loro caserma di Milano senza conoscere e approfondire i problemi reali della città. Il sindaco è ancora in tempo per chiedere il potenziamento del Commissariato e della Compagnia dei Carabinieri.

 

Paolo Vino

Segretario Politico

Lista Civica Giovani Sestesi

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