Sesto, Paolo Vino che ha sempre seguito la vicenda della moschea: “Di Stefano sa di non dire la verità”
SESTO SAN GIOVANNI – E’ stato certamente uno dei consiglieri più attento sulla vicenda della moschea, fin dalle prime proposte e ha organizzato incontri e assemblee per discutere del problema e come risolverlo, mettendo assieme tutte le parti interessate. Ora di fronte alla decisione della Giunta Di Stefano, Paolo Vino prende posizione con un suo intervento, mettendo in evidenza che non sarà tutto così facile e che esiste un problema “via Veneto”.
di Paolo Vino
Il NO ALLA MOSCHEA non è possibile e lo sappiamo tutti molto bene. Sono contento che il sindaco Roberto Di Stefano abbia preso in esame uno dei cavalli di battaglia dei Giovani Sestesi: il ridimensionamento della Moschea/Centro Culturale Islamico. Un tema, quello della grande Moschea, che avevamo sollevato non appena saputo che la si sarebbe fatta in via Luini, zona periferica che non avrebbe attutito l’urto di un congestionamento di tante persone e tante auto tutte insieme ma soprattutto che avesse dimensioni “Metropolitane” , un tema quello della Moschea che abbiamo inserito anche nel programma Amministrativo elettorale del 2012.
La nostra proposta era quella di fare una Moschea/Centro Culturale Islamico a misura di Sesto, con prediche effettuate in Italiano e con accesso libero per tutti. Conoscere le fonti che finanziavano la comunità e una maggiore condivisione/integrazione. Per capire di più abbiamo addirittura organizzato 2 convegni pubblici (siamo stati l’unica forza politica ad averlo fatto) e oggi leggo su tutte le più importanti testate giornalistiche nazionali locali e on line che LA MOSCHEA NON SI FARA’ PIU’.
Io non credo sia possibile fermare questo processo, tutto vero quello che leggo sul fatto che non sono stati rispettati i pagamenti vari ma forse qualcuno dimentica che la comunità Mussulmana è finita in via Luini perché si era costituito un comitato anti Moschea nel QT 3, luogo dove la comunità Mussulmana aveva acquistato in via Vittorio Veneto un capannone, quindi se il Sindaco Di Stefano dovesse bloccare il progetto di via Luini si ritroverebbe nuovamente la comunità mussulmana in via Vittorio Veneto in un posto tra l’altro di loro proprietà.
Diciamo però le cose come stanno, la campagna elettorale è finita, ha vinto Roberto Di Stefano e adesso potrà (sempre che i suoi alleati glie lo consentiranno) governare per cinque anni, ne ha tutti i diritti, e ha tutti gli strumenti per dimostrare e per realizzare la sua idea di città senza dover dire cose non vere come quello che la grande Moschea a Sesto San Giovanni NON SI FARA’.
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