Sesto San Giovanni, 2 luglio 2021 -
Altro che “padroni a casa nostra” come recitano gli slogan del sindaco leghista
Di Stefano. All’assemblea generale di Assolombarda che si è tenuta nelle scorse
ore all’ombra dei capannoni delle aree ex Falck la giunta sestese era una
semplice spettatrice.
Praticamente assente o quasi, solo a
caccia di una comparsa. E la colpa è solo dell’Amministrazione stessa che, dopo
quasi 5 anni, non è stata in grado di accreditarsi come interlocutore credibile
Milano-Sesto, società proprietaria delle aree ex Falck.
Ho ascoltato con attenzione e registrato tutti gli interventi e mai (dico mai) è stato pronunciato per intero il nome della nostra città: Sesto San Giovanni. Come mai è stato rivolto un cenno all’amministrazione che la governa. Il tutto all’interno di un appuntamento importante a cui hanno preso parte e fatto gli onori di casa il Sindaco di Milano Beppe Sala e il Presidente della Regione Attilio Fontana.
Anzi, ho provato una certa vergogna
nell’osservare l’atteggiamento avuto dagli “assessori spettatori” che si sono
accontentati di postare il solito selfie mentre l’avv. Bonomi delineava il
futuro prossimo della nostra città annunciando che lunedì prossimo prenderà il
via il cantiere per la realizzazione stazione a ponte progettata da Renzo
Piano, seguito a ruota da quello del San Raffaele.
La giornata di ieri avrebbe dovuto
rappresentare il rilancio della città e invece si è trasformata in una messa in
scena mediocre da parte di questa amministrazione.
Paolo Vino
Segretario Politico
Lista Civica Giovani Sestesi
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