domenica 16 settembre 2018

DIALOGO NEWS: La Tazzina di Caffè

La Tazzina di Caffè

   ®    Se è vero (come è vero) che si sono perse le tracce dell’ex vicesindaco e Capitano di lungo corso del civismo nostrano, Gianpaolo Caponi, uscito di scena dopo solo nove mesi di permanenza in giunta, è altrettanto vero che la grande assente a Sesto è la politica. Impazza sui  social diventati nell’era moderna luoghi di apostasia dell’intelletto, la propaganda di pancia della giunta e dei suoi fan.

Viviamo  e subiamo un’egemonia mediatica che per le caratteristiche umane e politiche di chi la propugna, rispecchia ampiamente la qualità del loro agire. Alle sezioni, alle discussioni di partito o di gruppo, si è sostituito l’urlare offensivo e politicamente macilento, frutto di una desertificazione dell’intelligenza.

A ciò si accompagna l’uscita di scena del centrosinistra, che tra crisi esistenziali del PD, e litigiosità infantile delle molecole della cosiddetta sinistra, sembra ormai destinato a fare da soprammobile su un ripiano abbandonato in cantina. Resta poco e quel poco è frutto della volontà di alcuni cittadini riuniti in gruppi mediatici (ahimè anche loro) e di alcune associazioni che sembrano più votate, seppur nobilmente, alla resistenza che alla prospettiva.

C’è poi Paolo Vino con i suoi Giovani Sestesi, che con limiti e difficoltà, affronta temi anche scottanti, non si sottrae al confronto e appare allo stato l’unico movimento che ha un’idea seppur ancora acerba, sul futuro politico, sociale e culturale della città. 


Per la serie: “E’ una malattia. La gente ha smesso di pensare, di provare emozioni, di interessarsi alle cose; nessuno che si appassioni o creda in qualcosa che non sia la sua piccola, dannata, comoda mediocrità“. (R. Y.)


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