Che fine ha fatto la politica a Sesto
San Giovanni?
Da ormai un anno Sesto
San Giovanni sta sperimentando il tanto decantato cambio di maggioranza che si
è consumato nel giugno scorso con una legittima sconfitta di chi ci aveva governato
per tanti anni. Forse perdendo la passione e la motivazione per cambiare la
città. Molti degli elettori in questi mesi avevano confessato di aver cambiato
il loro voto perché convinti che una nuova formula politica e nuove proposte
avrebbero contribuito a cambiare la città.
Oggi ci troviamo con
inquilini nuovi in Comune, ma con le stesse problematiche di allora. Manca la passione, non si vedono gli
stimoli e la visione per il futuro. Unica differenza è il largo e distorto
uso della comunicazione che sempre più spesso si accompagna con un linguaggio
scurrile e offensivo verso gli avversari e i cittadini. Volano querele. I
Social esplodono di polemiche. Ma alla
nostra Sesto San Giovanni chi ci sta pensando? Non c'è più nessuno in grado
di fare politica.
Il che è strano e
pericoloso. Se pensiamo che Sesto è stata per tanti anni incubatore di una
classe dirigente di respiro nazionale, vedere un sindaco che, non avendo
programmi futuri da comunicare, trascorre le giornate a insultare gli avversari
o a farsi i selfie, fa un po' strano. Il
sindaco di una delle città più ricche e strategiche d'Italia trascorre le sue
giornate nell'oblio dei Social, mentre i suoi colleghi in giro per l'Italia
cercano le soluzioni migliori per il futuro delle loro città. Un tempo,
l'annuncio dell'asfaltatura delle strade era compito per addetti stampa. Oggi
ci pensa il sindaco che dalle manutenzioni ordinarie cerca di ricavare
popolarità. Lo stesso sindaco che un giorno scrive di essere stato lasciato
al verde dai suoi predecessori, e poi approva una delibera da 14.000 euro per
finanziare un festival musicale chiaramente identificato cin "interessi
politici della Lega che non hanno alcun interesse o riscontro per Sesto.
È l'opposizione dove
sta? Inutile chiederlo non c'è. Forse troppo presa a difendersi da accuse e
offese personali, da non essere in grado di battersi per i cittadini. Che poi,
chiamarla opposizione... quando un
partito (o polo civico che dir si voglia), lascia la giunta criticando il sindaco ritenuto prepotente e incapace,
ma poi gli garantisce i voti.... è inevitabile pensare che la politica del buon
senso ha davvero lasciato Sesto San Giovanni. Il problema reale è che noi sestesi, gli effetti del vuoto di oggi,
li vedremo solamente tra qualche anno.
Quando tutta questa nullità ci rilegherà in seconda fila tra
le città dell'area metropolitana. E anche i progetti strategici che ancora potrebbero
rilanciare Sesto, state certi che si
stanno già decidendo su altri tavoli. Non per il bene dei sestesi, ma per
l'interesse di altri.
Lista Civica Giovani Sestesi
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