Consiglio Comunale CDD del 29 febbraio 2016
Intervento Lista Civica Giovani Sestesi
Prima di iniziare l’intervento che porterà alla dichiarazione del
nostro voto è bene fare una breve cronologia di come si sono svolti i fatti.
Quando il Sindaco Chittò annunciò la sua volontà ad esternalizzare il CDD ci
aveva visto come Lista Civica Giovani Sestesi subito favorevoli, pensando, che
questa scelta portasse un netto potenziamento del servizio al cittadino.
Successivamente si svolsero commissioni sul tema dalle modalità e dai dati poco
chiare, conti che non tornavano, si chiese una proposta alternativa ai
lavoratori e la sera stessa gli si disse che non era non fattibile e non
sostenibile. Un metodo di analisi che ci ha reso difficile il lavoro per chi
infatti non conosce il settore e fatica quindi ad entrare nel merito. Per non
parlare di dichiarazioni che non abbiamo affatto condiviso. Così ci schierammo
al fianco dei lavoratori, durante lo sciopero generale perché il non detto e
le non scelte non ci piacciono.
Poi successivamente analizzando la riorganizzazione e guardando a
lungo raggio abbiamo appreso un'altra visione.
Ma non contenti abbiamo organizzato anche una serata pubblica per fare
emergere le criticità e i vari punti di vista.
Comunque c’è da dire che l'inizio
di questo percorso che poi si e' rivelato decisamente burrascoso, era
decisamente positivo ovvero l'esternalizzazione di un servizio, quello del
centro diurno disabili, che non poteva piu' essere gestito direttamente.
Le
ragioni: svariate.
si
partiva da un cambio di regolamentazione fatto da regione Lombardia, per
arrivare a quello che “sembra” essere il cuore del problema: la volonta'
politica di portare il CDD a capienza ovvero con il passaggio dagli attuali 52
oggi 49 posti ai 60 e di creare un CSE che a noi serve per dare risposta a
quegli utenti che necessito di un servizio a carattere socio educativo.
C’è anche da dire che grazie alle
successive commissioni consiliari ci siamo potuti fare una idea abbastanza
precisa su quelle che erano le problematiche e sul risultato che si voleva
raggiungere.
Politicamente
la grande tematica e' quella che ci ripetiamo in questa aula da inizio mandato:
il comune azienda no profit con la
missione di erogare servizi.
Praticamente
la grande tematica che noi della lista civica Giovani
Sestesi ripetiamo in questa aula da inizio mandato: quale “piano
industriale” abbiamo fatto per fare in modo di reperire risorse?
In
questi anni ad ogni consiglio di
bilancio abbiamo sentito lamentele che diventano poi giustificazioni per le
scelte “Politiche che si vanno a fare sui tagli imposti dal governo ma in
quanto a capacita' progettuale molto poca per non dire ZERO.
Anzi
e' una parte dei nostri interventi che ci viene sempre rinfacciata “noi non
siamo una azienda! E poi del privato parliamone...” mentre
proprio settimana scorsa abbiamo avuto la commissione su farmacie e quella
sulla riorganizzazione dove “i” professionisti, dove quei personaggi altamente specializzati e capaci nel fare il
loro lavoro, guarda caso, nel parlarci di cosa stanno facendo e come procedono
gli interventi di cui “Noi” gli abbiamo dato mandato di compiere, guarda
caso sono partiti da un piano industriale.
E
allora...quanto fiato sprecato a difendere posizioni ideologicamente
sterili che da un lato si dicono essere la base del vostro pensiero
politico e dall'altra non trovano corrispondenza nei numeri e spesso nemmeno
nelle capacità di chi e' chiamato a gestirle.
La
posizione di SEL e di Rifondazione “Ha” sicuramente una forte valenza, è
espressione di un pensiero guida, di una visione di come loro gestirebbero il
pubblico, i servizi, di quelle che sono per loro le priorità.
Ma
dove si aggancia questi pensieri? Dove ad oggi può trovare la sua
contropartita? Ci vorrebbe uno stravolgimento di tutta la partita Comune e
forse economicamente non ce la faremmo comunque. Non è più tempo che il
Comune svolga in proprio tutto.
L'esternalizzazione
ci vedeva favorevoli, favorevoli perchè in
un servizio che non potevamo piu' reggere che non poteva piu' essere
portato a capienza, che non avrebbe visto la nascita del CSE era doveroso
metterci mano ed è doveroso dare una risposta seria all'utente.
Un'utenza
particolare che ha già i suoi problemi e che non può accollarsi anche i nostri
legati alle capacità e ai nostri budget.
Favorevoli
perche' andava a toccare quel capitolo di spesa che riguarda i servizi che ha
un enorme peso specifico all'interno del nostro bilancio.
Favorevoli
perche' lasciava intravvedere un cambio di marcia che vedeva si' il comune come
organo di controllo ma che attraverso la gestione esternalizzata poteva avere
un migliore risultato e un minor costo.
E
allora poi succede. Succede che si fa un gran mischione, come e' stato fatto e
succede che si sposta una montagna per far uscire un topolino.
Ed
è qui che noi critichiamo fortemente questa scelta che in realtà potremmo
definire un semplice parafulmine.
Votiamo
questa delibera e in realta' siamo tutti scontenti:
I lavoratori
che fortemente volevano che il CDD rimanesse un servizio pubblico,
rinfacciando, anche nella lettera inviataci stamane, tutto quello che si è
andato a perdere in questi anni, le occasioni mancate di formazione, Bibbona,
la riduzione di risorse economiche per le attività.
Ma che comunque rimanendo
in una realtà di servizio pubblico NON CI SAREBBERO PIU' STATE. Qui non si
tratta di mettere il servizio in un forno crematorio o di buttarlo giù da una
rupe, possiamo parlare di incapacità negli anni che hanno portato a questa
situazione, possiamo parlare di che tipo di scelte stiamo facendo o avremmo
potuto fare ma nessuno di noi è così pazzo da volere il male del servizio, dei
suoi utenti e dei lavoratori. Qui siamo tutte persone che cercano di governare
un periodo storico, particolarmente difficoltoso che ci obbliga a dei
cambiamenti che a volte sicurammente possono non piacere.
I lavoratori che
volevano che il CDD rimanesse servizio pubblico e che quindi anche la loro
posizione rimanesse quella di lavoratori pubblici e nonostante ci restino
ancora non sono contenti. Su questo argomento noi
della Lista Civica Giovani Sestesi pensiamo che l'esternalizzazione
totale e un contratto a DOC li avrebbe garantiti
e quindi tutelati di piu'. Noi crediamo che se ci fosse stata la trattativa Sindacati/amministrazione come all'epoca ci fu con i
dipendenti di farmacie, sicuramente l'ente si sarebbe fatto carico dei soggetti
non piu' idonei secondo il medico del lavoro (cosa tra l'altro ad oggi è già
stata fatta come si legge dalla
relazione del dott. Tranchida) e gli altri che hanno sempre dichiarato di
avere a cuore il bene dell'utente, nel
tempo avrebbero imparato a confrontare la loro professionalita' con un soggetto
che sara' sicuramente piu' presente e attento di quello che possiamo essere
noi, avendo solo quello come obiettivo da raggiungere e soprattutto lo fa già
come lavoro.
In
questo senso istruttivo, degno di plauso e di orgoglio le parole dette giovedì
sera dai lavoratori dell'ALSTOM: noi non abbiamo paura di rimetterci in gioco,
dobbiamo imparare del nuovo? Siamo pronti !!
Ma
in realta' la stessa cosa e' successa qui a casa nostra, durante la
riorganizzazione tutte le PO e le persone che avrebbero potuto ricoprire quel
ruolo si sono rimesse in gioco e hanno partecipato al concorso interno per le
assegnazioni dei nuovi ruoli. Quindi e'
plausibile pensare che dopo il primo momento di defoult anche per i lavoratori
del CDD sarebbe avvenuto lo stesso processo di cambiamento e che magari non
sarebbe stato nemmeno un processo negativo. Certo bisogna lavorare e avere
voglia di riscriversi e rimettersi in gioco, ma oggi come oggi solo un pazzo puo' pensare che questo non
sia necessario per la “sussistenza” di
qualsiasi genere di struttura, pubblica o privata.
Scontente
anche alcune forze politiche che si
sono visti alla fine del percorso ritrattare la partita.
Esternalizziamo
ma i dipendenti li teniamo noi in carico, con una modalita' di scelte poco
chiare (e voglio ricordare che in
questa
delibera non si chiede di votare solo l'idea, ma anche il piano economico) e
con un risparmio praticamente inesistente.
Poi
voi ci direte che il risparmio non era l'obiettivo, però non ci sono più le
condizioni, non ci sono i soldi, però poi ho altri tanti tantissimi problemi da
gestire l'emergenza abitativa, la perdita
del lavoro, le strade rotte.
Ma
l'obiettivo di risparmio non era al centro della questione.
Insomma alla fine la realtà dei fatti e che si evidenziano poche
idee e confuse.
Questa sera fondamentalmente ci viene chiesto di
fare uno sforzo e per chi come noi deve fare una scelta, oserei dire quasi una
imposizione di buon senso:
aprendosi un varco fra tutte le
variabili che sono intervenute per modulare una scelta estrapolandone il concetto base: la
copertura del servizio e l'apertura del CSE. Scontente anche quelle forze
politiche che vedono il servizio come una partita politica che mai e poi mai
puo' essere lasciata in mano al privato ma deve per forza rimanere pubblica
pena, la perdita del suo significato intrinseco.
POCO
CORAGGIO.
Poco
coraggio nel fare delle scelte e farle BENE che inevitabilmente si abbatteranno
sull'ente nei prossimi anni.
Poca
capacità di visione nel fare una rivisitazione del piano organico dei servizi
in toto. Troppo legati ancora a dover giustificare le varie scelte di esternalizzazione
o di vendita o di affidamenti di strutture perchè tutto l'enturage lo digerisce
male.
Ma
alla fine dei conti, qual'è il compito che Lei Sindaco ha insieme con la sua
giunta e di conseguenza a noi Consiglieri?
Noi
crediamo che il compito sia di governare la
nave e di riportarla in porto sana.
Ma
non si naviga a vista, ci sono dei piani di navigazione e quando il vento è
forte si ammainano le vele o si aprono seguendo delle regole.
E
la regola non può essere che chi alza di più la voce o chi minaccia meglio ce
l'ha vinta. La regola è il BENE COMUNE.
E
siccome viviamo in un paese “Così detto” democratico, utilizzo gli strumenti
che ho: propongo, mi confronto, ma un confronto vero, sostanziale e serio dove si riescono a capire oltre alle idee
anche i numeri. E se non si capisce mi prodigo per dare e fare chiarezza. Faccio di tutto per togliere i dubbi. E poi
decido.
Dobbiamo dire che ci ha
lasciato molto delusi la conclusione di questa partita. Poco caraggio nel
portare avanti la scelta iniziale, che se nel suo concetto base ci si augura
che riuscira' comunque ad arrivare al traguardo, nella sostanza dei fatti porta
a casa un risultato di gestione pari a zero, sia nei numeri che nella gestione
dei rapporti politici ed umani.
DICHIARAZIONE DI VOTO
CI
dispiace che il nostro voto non sarà determinante perché solo così crediamo che
avreste capito la fatica e la capacità di scegliere e decidere per il bene
della città. Avreste visto come una vera Lista Civica come quella dei Giovani
Sestesi che da quasi vent’anni cerca in modo serio e ragionato di dare il suo
contributo alla città, decida ragionando non da forza politica seduta in
opposizione ma da forza di governo perché una cosa deve essere chiara a tutti:
quando io come candidato Sindaco e tutti gli altri membri si sono candidati a
consiglieri comunali lo hanno fatto perché credevano di governare la città e
non di fare opposizione ecco perché noi della LISTA CIVICA GIOVANI SESTESI
rivendichiamo le scelte fatte in passato come quella dello statuto e quella del
salvataggio delle farmacie; le polemiche sterili e le strumentalizzazioni sono
cose che non ci appartengono e le lasciamo ad altri cercando essere seri e
coerenti con chi ci ha dato il mandato nel 2012.
Noi
questa sera voteremo a favore della delibera, perchè noi crediamo che la
politica in momenti difficili e in momenti di cambiamento come quelli di questa
sera debba prendere delle decisioni e non essendo noi seduti in maggioranza ci
muoviamo come se fossimo in acque mosse. Crediamo però che sarebbe stato più
positivo se ci fossimo mossi in maniera trasversale.