CONSIGLIO COMUNALE del 29 MARZO 2017
BILANCIO DI PREVISIONE
Intervento del Capo Gruppo della
Lista Civica Giovani Sestesi
Consigliere Comunale
Paolo Vino
INTERVENTO INTEGRALE.
Ci
aspettavamo una proposta programmatica, che tenesse conto dei risultati
ottenuti, delle difficoltà politiche
incontrate da una maggioranza litigiosa e ballerina, di un’analisi della crisi
occupazionale e lavorativa della città, di come affrontare il continuo e
progressivo svilimento identitario, della stagnazione di quella crescita
culturale e sociale che rischia di rendere periferia, intere aree
dell’hinterland milanese.
Scopriamo una proposta molto autoreferenziale, e ci
può anche stare in questo periodo, ma di assoluta incapacità programmatica.
Molta enfasi e poco costrutto.
Il livello di capacità politica di
un’amministrazione si rileva dagli investimenti, e Sesto San Giovanni ne
avrebbe assoluto bisogno vista la situazione di degrado in cui versano stabili
comunali, scuole, parchi, giardini, strade, marciapiedi.
Insomma un programma di manutenzione della città, assolutamente
necessario di cui non si trova traccia nel documento. Leggendo scopriamo che per il 2017, anno delle
elezioni, le entrate presunte in conto capitale previste sono di 23 milioni
circa, ma già per il 2018 e il 2019 calano
rispettivamente a 8 milioni e 6 milioni e mezzo.
E’ chiaro che appare sovrastimata l’entrata per
questo anno elettorale, e assolutamente non in linea col trand degli anni
prossimi.
Ma anche se fosse esatto, saremmo ben lontani dai
bisogni della città. così come la capacità di indebitamento che cozza
fortemente con la struttura delle entrate, dalla tenuta e solidità della cassa,
dalla capacità di programmazione della revisione dell’assetto urbanistico della
città costruita.
A tale proposito mi preme sottolineare la mancanza
assoluta di un’idea, di uno straccio di idea che possa in qualche modo ravvivare
un tessuto urbano con forti presenze di
degrado.
Non notiamo
nessuna capacità di elaborazione progettuale, così come notiamo
l’assoluto vuoto di idee sugli spazi urbani abbandonati, così come interi
edifici produttivi alla porta sud di Sesto.
Una buona pratica amministrativa vorrebbe
l’attivazione dell’amministrazione impegnata ad agevolare il riutilizzo,
andando oltre il fallimentare progetto Vado a Sesto, che ironicamente, visti i
risultati, potremmo chiamare Vado via da Sesto.
Un piano di governo del territorio che andrebbe in
questo senso rivisitato, rendendolo agibile ai processi di ristrutturazione,
sviluppando percorsi di premialità soprattutto sulle destinazioni produttive.
Tutto ciò è possibile , ma ci vuole capacità
politica e una visione sovra-comunale, direi europea, ma mi rendo conto di
chiedere troppo.
Mi soffermo un attimo sulle politiche sociali, che
presentano un bilancio non eccellente dovuto soprattutto alla stagnazione di
una politica che presenta interventi ripetitivi, poco innovativi, assolutamente
non in linea con le nuove esigenze, con le problematiche dovute alle malattie
nascoste, invisibili alle istituzioni
ma consistentemente presenti in una
società che non le vede.
Non ho trovato tracce significative nella proposta,
così come ho trovato riduttivo e
assolutamente insufficiente la politica sullo sviluppo educativo. Stagnazione,
ripetitività, nessuno scatto di orgoglio, e soprattutto nessun riferimento ad
un passato non molto, lontano, che fece della nostra città un punto di
riferimento nazionale, per l’innovazione, la ricerca la sperimentazione e lo
sviluppo delle politiche educative.
Eppure il vostro slogan è: Il futuro ha sempre le
radici piantate nel passato. Ho l’impressione che queste radici siano state
sradicate e non da noi.
Evito di ritornare sulla gestione del CDD, sulla politica sportiva
passata da riferimento nazionale a gestione strapaesana, alla mancanza di idee
in merito alla riorganizzazione del Comune, vera e propria base di efficienza
politica, trattata in questi anni con interventi a spot, poco significativi
assolutamente nocivi. Sulle problematiche ambientali c’è molta retorica, con passaggi di para
ambientalismo, con l’assenza totale delle politiche alternative , in
particolare quelle energetiche che aldilà del teleriscaldamento che per fortuna
che ce l’abbiamo, ma diciamolo e ammettetelo non per merito vostro, non
c’è uno straccio di proposta. Chiudo
confrontando il bilancio di questi anni di governo , con il Programma
amministrativo depositato dalla Chittò al momento del suo insediamento, bene
fatelo anche voi della maggioranza, vi accorgerete che, e voglio essere
generoso, il 60% di quanto previsto è
rimasto sulla carta, anzi spesso si è operato in senso opposto da quanto
scritto. Mi fermo qui, sperando che il futuro possa determinare un modo di
amministrare diverso, rimettendo al centro il ruolo e la funzione dl consiglio,
di creare un clima che aldilà delle differenziazioni, e dei diversi schieramenti
sia correttamente di confronto e non di scontro. Noi in questi anni ci siamo
impegnati in questo senso, spesso criticati , ma questo è il nostro modello e
lo porteremo come bagaglio culturale per i nostri impegni futuri.
Paolo Vino
Consigliere Comunale
Lista Civica Giovani SEstesi