COMUNICATO
STAMPA
I militari a Sesto? Sono uno specchietto per le
allodole. Con gli stessi costi, il sindaco può chiedere il potenziamento di
Polizia e Carabinieri

Durante le prime settimane di mandato il
sindaco Di Stefano ha chiesto è ottenuto l'invio di militari anche sul
territorio di Sesto San Giovanni, nell'ambito del progetto nazionale “Strade
Sicure”.
Una pattuglia a bordo di un fuoristrada con 3
militari a bordo, circola costantemente nelle nostre strade. Invocare l'invio
dell'Esercito è sicuramente uno slogan ad alto impatto politico e a costo zero,
almeno per l'amministrazione locale.
Ma i militari sono davvero la soluzione
giusta ai problemi di sicurezza di Sesto San Giovanni?
Probabilmente, un buon amministratore avrebbe
dovuto fare una riflessione più attenta ispirata a obiettivi più solidi e
duraturi, anche nel rispetto delle Forze dell'Ordine che già operano nella
nostra città con grande valore e impegno.
Il primo dato da tenere in considerazione è
che Sesto San Giovanni è forse l'unica città non capoluogo di provincia in
Italia a vantare la presenza di tutti i corpi delle Forze dell'Ordine. Dalla
Polizia ai Carabinieri; dalla Guardia di Finanza alla Polizia Locale. Vantiamo
una presenza invidiabile di Forze dell'Ordine che lavorano e si coordinano per garantire
più sicurezza al territorio.
La presenza di una pattuglia dell'Esercito,
che è sì coordinata dalla Polizia di Sesto, si inserisce come un corpo estraneo
in questo tessuto già ben rodato. I militari girano nelle vie della città a
bordo di un mezzo più adatto al deserto che non all'asfalto di Sesto San
Giovanni e con ridottissime possibilità di intervento. La stessa Corte dei
Conti nel 2016 non aveva potuto verificare le prestazioni dei militari
impegnati in tutta Italia nell'operazione “Strade Sicure” perché la
"percentuale di risultati è estremamente ridotta rispetto a quelli delle
forze dell'ordine".
Sappiamo quali sono i risultati operativi di
questi militari nel primo mese di lavoro a Sesto San Giovanni?
Per garantire il pattugliamento nelle 24 ore,
sono impegnati almeno 12 militari, se non di più tenendo conto delle esigenze
di riposo, malattia e ferie. Sarebbe stato più saggio e concreto chiedere al
Prefetto e al Questore che quello stesso numero di uomini e mezzi fosse
destinato a potenziare l'attività del Commissariato di Polizia di Stato o della
Compagnia dei Carabinieri. Avremmo comunque avuto una pattuglia in più nelle
strade di Sesto San Giovanni, ma con possibilità di intervento sicuramente
maggiori. Inoltre, si sarebbe trattato di poliziotti o carabinieri che si
inseriscono nel tessuto del territorio diventandone parte attiva, e non di
militari che, a fine turno, tornano alla loro caserma di Milano senza conoscere
e approfondire i problemi reali della città. Il sindaco è ancora in tempo per
chiedere il potenziamento del Commissariato e della Compagnia dei Carabinieri.
Paolo Vino
Segretario Politico
Lista Civica Giovani Sestesi
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